Renzi (41 anni) vince a braccio di ferro con De Mita (88 anni)

Ieri sera sulla rete televisiva La7, durante la seconda serata televisiva, è andata in onda un’altra puntata del programma condotto da Enrico Mentana sul referendum del 4 dicembre. Il format del programma è molto semplice, due ospiti, uno per ognuno dei campi contrapposti si sfidano in una battaglia propagandistica cercando di raccogliere consensi attorno alla propria lettura della riforma Renzi/Boschi.
Come con Zagrebelsky anche con De Mita Renzi è riuscito a ingabbiare il proprio interlocutore in un dibattito oscuro pieno di tecnicismi e comprensibile solo dagli addetti ai lavori. Un dibattito che ha potuto facilmente dominare con slogan semplici e pose da attore. Un dibattito nel quale ha tentato di presentarsi come il giovane Davide che ha battuto sul campo la vecchia classe dirigente del dopoguerra.
Dopo aver rimandato fino all’ultimo il referendum, dopo aver scritto un quesito ingannevole e tendenzioso, dopo aver prodotto una legge finanziaria disastrosa ma piena dei soliti bonus elettorali per alcune categorie oggi Renzi scende ancora più in basso scegliendo di duellare con personaggi pubblici vicini all’oltretomba. Renzi che è un buon comunicatore e che conosce molto bene i tempi televisivi ha scelto per il dibattito di ieri l’avversario perfetto. L’anziano De Mita è apparso lento, debole, insicuro e impacciato. D’altronde, vista la sua età, non possiamo fargliene una colpa.
Da segnalare inoltre la vergognosa conduzione di Enrico Mentana, di solito abbastanza equilibrato, che oltre ad aver accettato il format del dibattito televisivo con il quasi nonagenario ha dato prova di grande servilismo sorridendo e ammiccando in continuazione al premier e rivolgendogli domande del tipo: ‘Cosa c’è di buono in questa riforma?’
Di fronte ad un gioco così sporco da parte di Renzi e del governo gli italiani che non sono stupidi e non sono disposti a farsi ingannare hanno capito che un avversario che gioca sporco è un avversario che ha paura di perdere.
In attesa di assistere al terzo pietoso dibattito televisivo tra Renzi e un esponente del No,magari con il fantasma della senatrice a vita Rita Levi Montalcini noi continueremo ad organizzare le forze per la vittoria del ‘NO’ sociale al referendum. Nel fare questo ribadiamo che, come dimostrato dal dibattito di ieri sera, affidarsi a Zagrebelsky, De Mita, Grillo e Salvini per sbarazzarci di Renzi è sbagliato e contropruducente perché rafforza lo stesso Renzi.
GB